Il cioccolato nasce sugli alberi? Sì, e ha anche poteri sorprendenti!

Ve lo ricordate il primo video su YouTube di Dottor Biagio?

Tra le tante domande, una era proprio questa: “È vero che il cioccolato nasce sugli alberi?”
Ebbene sì, approfondiamo!

Il tutto nasce dai semi della pianta di cacao, che cresce nelle zone tropicali. I frutti (chiamati cabosse) contengono dei grossi semi bianchi che, dopo una lunga lavorazione, diventano il cacao amaro che tutti conosciamo. Da lì origina il cioccolato, ma anche una storia fatta di aromi, energia e… molecole del buonumore!

Il cioccolato, infatti, è un piccolo “alimento felice”

Il cioccolato è composto principalmente da pasta di cacao (ottenuta dalla macinazione delle fave di cacao), burro di cacao (il grasso naturale del cacao, che contribuisce alla consistenza e alla scioglievolezza e zucchero (per bilanciare l’amarezza del cacao, ma più alta è la percentuale di cacao, meno zucchero c’è!)

Il cioccolato fondente (soprattutto se con almeno il 70% di cacao) stimola nel cervello il rilascio di dopamina, una delle molecole che ci fanno sentire soddisfatti e motivati.

E’ una vera esperienza sensoriale: il gusto, la consistenza e l’odore del cioccolato attivano il sistema limbico del cervello (coinvolto nelle emozioni), stimolando la liberazione di dopamina anche solo per il piacere di assaporarlo.

Non solo: contiene antiossidanti (flavonoidi), piccole quantità di triptofano, un precursore della serotonina, ormone che favorisce il benessere, ma anche teobromina e un po’ di caffeina, due sostanze naturali che lo rendono leggermente stimolante — proprio come un mini caffè per bambini.

Per questo, il cioccolato:

 

    • può migliorare il tono dell’umore

    • favorisce la concentrazione e l’energia mentale

    • fornisce energia prima di attività sportive o giornate all’aperto

Queste sue proprietà lo rendono un vero e proprio alimento “funzionale”, cioè un alimento che, oltre a nutrire, ha effetti benefici sulla salute grazie alla presenza di composti attivi, come antiossidanti o altre sostanze naturali che aiutano il corpo e il cervello.

Quindi il cacao nasce “bianco”, ma poi si trasforma conferendo al cioccolato il tradizionale colore marrone-nero, in base alla percentuale di cacao… ma c’è anche il cioccolato bianco!
Non proprio, infatti quello bianco, è chiamato cioccolato impropriamente!

Bianco fuori, ma… cacao zero!
Non contiene cacao vero e proprio, ma soltanto la parte grassa ovvero il burro di cacao, a cui vengono aggiunti zuccheri e latte intero.

È molto più grasso e zuccherato, e non ha le stesse proprietà del cioccolato fondente, né gli effetti sul buonumore o sul cervello.

A livello nutrizionale, è più simile a una crema dolce che a un alimento funzionale: infatti non contiene né flavonoiditeobromina (i due grandi protagonisti dei benefici del fondente), e per questo non stimola né la dopamina né l’attenzione.

Inoltre, essendo molto dolce e delicato, piace molto ai bambini, ma proprio per questo va limitato, soprattutto nei più piccoli, perché può aumentare il desiderio di zuccheri e il rischio di preferenze sbilanciate.

Meglio allora riservarlo a qualche occasione speciale e puntare, nella quotidianità, su un buon cioccolato fondente (magari con nocciole, pistacchi o un po’ di frutta fresca!).

E i bambini? Quando è il momento giusto per assaggiarlo?

Il cioccolato, soprattutto fondente, può far parte di un’alimentazione equilibrata anche per i più piccoli, ma con qualche attenzione:

    • dopo i 2-3 anni, quando il sistema digestivo è più maturo e si può iniziare a introdurre sapori leggermente amari

    • in piccole quantità: un quadratino può bastare a regalare piacere e benefici senza esagerare

    • mai alla sera tardi: per il suo effetto leggermente stimolante, meglio proporlo a colazione o a merenda

    • meglio se abbinato ad altri alimenti: una fettina di pane integrale, della frutta fresca, della frutta secca o dello yogurt bianco lo rendono una merenda più completa e saziante

Insomma, il buon vecchio “pane con quadretto di cioccolato”, e magari aggiungendo un po’ di frutta e acqua fresca, non è male come merenda (non tutti i giorni, s’intende)!

Fare l’uovo di Pasqua in casa: un gesto buono… in tutti i sensi!

Il giorno in cui stiamo scrivendo questo articolo è davvero molto vicino a Pasqua… quale migliore occasione per utilizzare del buon cioccolato per creare qualcosa di originale? In uno dei prossimi video Dottor Biagio preparerà un uovo di cioccolato fatto in casa, con tanta fantasia e qualche piccola scoperta scientifica. Volete prepararlo con lui?
Sarà anche un modo per riflettere su scelte più consapevoli:

    • puoi scegliere il tipo di cioccolato che preferisci, magari fondente e di buona qualità

    • puoi inserire tu il regalino, scegliendo qualcosa di utile, creativo o affettivo, anche un semplice biglietto o disegno fatto con il cuore

    • eviti confezioni inutili, plastica e imballaggi eccessivi

    • e soprattutto trasformi un gesto commerciale in un’occasione di gioco, manualità e relazione

Un piccolo passo per ridurre il consumismo… e un grande salto per educare i bambini al valore delle cose fatte con le proprie mani.

E come conservo il cioccolato avanzato?

Dopo Pasqua, il cioccolato si può:

    • conservare in barattoli o scatole ben chiuse, in un luogo fresco e asciutto (ma non in frigo, se non fa troppo caldo!)

    • tagliare a pezzetti e mettere in freezer: perfetto da sciogliere quando serve

    • usare a poco a poco in cucina, per merende, dolcetti o ricette condivise

E ricordate: il vero cioccolato non scade in fretta, se conservato bene mantiene sapore e proprietà anche per mesi.

Il consiglio di Dottor Biagio

“Il cioccolato non va demonizzato: se scelto bene e dato con misura, può diventare un compagno di buone abitudini. Il segreto è sempre lo stesso: varietà, qualità e fantasia!”

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